E-mail e smartphone sono ormai diffusissimi strumenti aziendali, ma che contengono o possono dare accesso anche a molti dati personali dei dipendenti.
Il Garante della privacy, intervenendo in risposta a un reclamo presentato da un dipendente nei confronti di una multinazionale che avrebbe effettuato un trattamento illegittimo venendo a conoscenza di informazioni private contenute nelle mail e nel telefono aziendale (doc web n. 5958296), ha ribadito che il datore di lavoro non può accedere in modo indiscriminato alla casella di posta elettronica o allo smartphone in dotazione a un dipendente.
Prima di tutto, occorre informare i lavoratori in modo chiaro e dettagliato circa il corretto utilizzo degli strumenti aziendali e su eventuali modalità di verifica. Inoltre, pur avendo il datore di lavoro la facoltà di verificare il corretto adempimento delle prestazioni professionali, nonché il corretto utilizzo degli strumenti di lavoro da parte dei dipendenti, è fondamentale che si curi di salvaguardare la libertà e la dignità di questi ultimi, attenendosi a quanto previsto dalla legge. Inoltre la normativa di settore in materia di controlli a distanza non consente di effettuare attività idonee a realizzare, anche indirettamente, il controllo massivo, prolungato e indiscriminato dell'attività del lavoratore.
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