VIDEOSORVEGLIANZA: TRA SANZIONI NAZIONALI ED EUROPEE

Soprattutto a seguito delle linee guida sulla videosorveglianza emanate dal Garante europeo della privacy nel 2019, in Europa arrivano le pesanti sanzioni per chi non rispetta gli obblighi previsti dalla normativa. 

Sanzioni che in alcuni casi superano i 10.000 euro per mancata informativa privacy fornita ai dipendenti o per installazione senza autorizzazione di legge o per riprese in aeree riservate (interno di uffici, spogliatoi, ecc.).

Anche in Italia le Autorità iniziano a muoversi: lo scorso 16 gennaio la Polizia Territoriale di Salvario Caporetto Borgo Po (provincia di Torino) ha redatto un “Verbale di accertamento di illecito amministrativo” del valore di € 12.000,00 a un piccolo imprenditore contestando la mancata esposizione dell’informativa sulla videosorveglianza. 

Indipendentemente dalle polemiche suscitate dalla vicenda citata (su errori formali nella contestazione del verbale di accertamento, legittima competenza della polizia municipale e irrogare sanzioni, congruità della sanzione), ciò che preme evidenziare è la necessità di adeguare in ogni caso gli impianti di videosorveglianza aziendali alla normativa vigente.

Gli adempimenti da eseguire in concreto sono diversi (con l’Ispettorato del Lavoro) - sia per il rispetto della normativa privacy che della normativa in materia di diritto del lavoro - ma, con il supporto di un’adeguata consulenza, le modalità di adeguamento possono notevolmente essere agevolati. Da ricordare, infine, che a oggi gli unici effettivi legittimati a sanzionare sono il personale del Garante o, su loro mandato, la Guardia di Finanza.


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